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HANJIN SHIPPING in crisi il gigante coreano dei trasporti

  Pubblicato il 29 Set 2016  15:07
La Hanjin Shipping, colosso coreano dei trasporti marittimi, il 31 agosto scorso ha dichiarato bancarotta.
Questo è soltanto l’ultimo atto della crisi del settore dei trasporti marittimi internazionali, che negli ultimi anni ha visto un drastico aumento dell’offerta a scapito delle tariffe sempre più concorrenziali ma che allo stesso tempo non riescono a coprire gli ingenti costi derivanti dalla gestione di questi  giganti del mare.
La stessa Hanjin Shipping settima compagnia al mondo per numero di navi, e leader indiscusso del trasporto marittimo sud coreano, era già in crisi da diversi  anni, presentando bilanci in perdita fin dal 2011, potendo però contare sull’appoggio della Korean Development Bank , istituto di credito finanziatore della stessa compagnia, è riuscita a spostare in avanti questo stato di difficoltà  ricorrendo all’indebitamento per coprire i costi di gestione.
Purtroppo proprio la banca coreana scoraggiata dalla crescita dell’esposizione debitoria,  gli addetti ai lavori parlano di 5,5 miliardi di dollari, nonché valutando insufficienti tutti i piani di ristrutturazione preventivati dall’azienda, ha chiuso i rubinetti del credito, costringendo la Hanjin shipping ha dichiarare lo stato di bancarotta in Corea del sud e negli Stati Uniti d’America.  
Tutto questo accadeva mentre viaggiavano e viaggiano in mare, o erano e sono,  attraccate nei porti commerciali internazionali tra le 65 e 85 navi, cariche di merci che di punto in bianco si sono viste ostaggio della situazione generata, per cui alcune sono state prontamente sequestrate dai creditori, per la verità la minor parte dato che l’armatore ha presentato in diversi stati domanda di tutela in tal senso, ottenendo il divieto di sequestro da parte dei creditori almeno per quel che riguarda i porti statunitensi (chapter 15), e uguale tutela è stata accordata in Europa da Germania e Spagna.
Diversa è la situazione in Italia dove è allo studio una medesima disposizione che possa dare il semaforo verde ai circa 300-350 milioni di dollari di merci caricate su container Hanjin.
Logicamente questo non risolve il problema dei centinaia di caricatori delle merci trasportate che allo stato attuale soffrono di un incertezza riguardo al luogo, tempo e costo di consegna.
Molti sono i porti che hanno impedito l’attracco delle navi Hanjin e lo scarico dei contenitori, appunto perché la compagnia non è in grado di pagare le tasse, gli ormeggi , gli scarichi e le varie movimentazioni delle merci, addirittura per alcune tratte che interessano il nostro paese, la compagnia  non è in grado di assicurare la resa delle merci nei porti di destino, dichiarando di fatto fine viaggio nei porti di trasbordo (Malta e Pireo).
Nelle ultime settimane,  sono divenute importanti  anche le vertenze della Chemoil (fornitura carburante), e Textainer (noleggio container), che hanno chiesto il sequestro di ben 12 portacontainer hanjin.
Tutto questo purtroppo sta portando un ingente danno per i ricevitori delle merci, che non solo vedono notevolmente rallentate le consegne e quindi le varie programmazioni logistiche e distributive, ma devono affrontare almeno in prima istanza, gli innumerevoli costi di tramacco e ricarico su container di altre compagnie che possano assicurare la resa nei porti di destino.
Bene avrebbe fatto il governo coreano a farsi carico di una qualche forma di intervento, oppure la Korean Air Line, socio di maggioranza della Hanjin, di un ulteriore prestito alla compagnia di navigazione (oltre i 55 milioni di dollari già stanziati dall’inizio della crisi), onde evitare questo ulteriore disagio e costo per i vari caricatori, dando la possibilità di scarico delle merci in entrata , nei vari porti di arrivo, evitando allo stesso tempo, che nel lungo periodo si dia vita ad un nutrito contenzioso nei confronti della proprietà Hanjin Shipping.
Un capitolo a parte meritano poi le merci ancora ferme in attesa di carico, ma prenotate con il servizio Hanjin, che allo stato attuale si trovano senza possibilità di inoltro, anche se siamo fiduciosi,  e qualcosa si muove in tal senso, che qualche altra compagnia possa farsi carico del traffico programmato hanjin onde scongiurare una catastrofe commerciale per le prossime festività natalizie e  del Thanksgiving Day.