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EQUITALIA ADDIO novità in tema di riscossione

  Pubblicato il 29 Set 2016  15:00

Equitalia addio è proprio il caso di dirlo, dato che nella prossima manovra finanziaria, che sarà presentata ad ottobre, con molta probabilità l'Equitalia verrà sostituita con un nuovo Ente, che prenderà il nome di “Equientrate”, che è rappresentato dalla fusione per incorporazione tra Agenzia delle Entrate ed Equitalia.
La nuova Legge di Bilancio, che sostituirà la denominata e conosciuta Legge di Stabilità, sancirà la chiusura dell'ente di riscossione Equitalia ma certamente non dichiarerà l'estinzione della massa debitoria degli italiani nei confronti del Fisco.
Cosa cambierà???? Non tanto, forse il famoso "AGGIO" non avrà più ragione di esistere, considerando che l'Agenzia delle Entrate opererà direttamente, quindi non ci sarà più il costo di riscossione, ma resteranno gli interessi per ritardato pagamento.
Con la new entry della neo Equientrate sarà più veloce la riscossione, basti pensare che il fisco fino ad oggi arriva alla riscossione Equitalia dopo mesi e mesi di controllo e richieste di pagamento autonome, adesso invece arriverà direttamente agli strumenti di riscossione coattiva.
In attesa di conoscere il nuovo Ente, esaminiamo le novità in tema di riscossione che ha introdotto la legge di stabilità 2016.
 
Prescrizione

Le cartelle di Equitalia si prescrivono in 10 anni ma, per alcune, come contributi INPS e INAIL a partire dal 1° gennaio 2016; contributi relativi alla gestione separata; imposte locali (ad esempio TASI, TARI e IMU); multe stradali; sanzioni per omesso o ritardato versamento di contributi e altre sanzioni, esiste una scadenza di 5 anni.
Discorso diverso per le cartelle relative al bollo auto che vanno in prescrizione dopo soli 3 anni.
 
Riattivazione delle rate scadute

La Legge di Stabilità ha introdotto una sorta di salvaguardia per i contribuenti che hanno vecchi piani rateali decaduti. Infatti i contribuenti che hanno visto decadere vecchi piani rateali a causa del mancato pagamento delle rate potranno riprendere a pagare, ma devono attivarsi entro e non oltre il 20 ottobre 2016. La rateizzazione del debito potrà essere fatta per un massimo di 72 rate.
 
Fermo amministrativo auto

A partire dal 22 ottobre 2015 la rateizzazione non è più condizione sufficiente alla rimozione delle cosiddette “ganasce fiscali”.
Fino a quella data, infatti, il fermo amministrativo si poteva bloccare ottenendo una dilazione e pagando la prima rata. Oggi invece occorre aver pagato fino all’ultima rata per liberare il mezzo, ci sono soltanto due eccezioni:
è sufficiente il pagamento della prima rata se il veicolo è strumentale all’attività dell’impresa o del professionista;
la dilazione è stata ottenuta prima che il fermo diventasse esecutivo.
E’ importante conoscere che, anche in caso di rateazione ottenuta a fermo già esecutivo, Equitalia in accordo con il PRA sospenderà il fermo amministrativo una volta ricevuta la prova del pagamento della prima rata e finché il debitore è in regola con i pagamenti.
 
I pignoramenti

Nel 2015 è stata introdotta una norma relativa alle pensioni che impedisce il pignoramento di somme che corrispondono all’importo dell’assegno sociale, aumentato del 50% (pari a 680 euro mensili). Equitalia potrà dunque pignorare esclusivamente un quinto dell’importo. Per quanto concerne gli stipendi, ecco le soglie per il pignoramento:
un decimo per stipendi inferiori a 2.500 euro;
un settimo per stipendi compresi fra 2.501 e 5.000 euro;
un quinto per stipendi superiori a 5.001 euro.
Vi sono poi delle novità relative ai conti correnti e pensioni accreditate. Se l’accredito è avvenuto prima del pignoramento, non è possibile pignorare più del triplo dell’assegno sociale, circa 1.440 euro. Se invece l’accredito è contemporaneo o successivo il pignoramento, allora la soglia è pari ad un quinto dell’importo.
 
Spese di riscossione

Sulle cartelle di pagamento consegnate a partire da gennaio 2016, è previsto uno sconto sull’aggio. Nel dettaglio il contribuente pagherà:
il 3% dell’importo della cartella esattoriale se verserà il dovuto entro 60 giorni dalla notifica;
il 6% se il pagamento avviene oltre i 60 giorni.
Attenzione! Per le cartelle consegnate nel 2015 si continuerà a pagare il 4,65% se il pagamento avviene entro 60 giorni, oppure l’8% nel caso in cui si saldi il debito oltre i 60 giorni.
 
Le cartelle amiche Equitallia

L’ente di riscossione ha infatti introdotto le cosiddette “cartelle amiche“, cartelle esattoriali che contengono già una proposta di rateizzazione del debito, questo avviene dal 1° luglio scorso. In questo modo il contribuente che vuole rateizzare i versamenti non deve fare una specifica richiesta all’ente, ma può accettare in modo semplice e veloce il piano dei pagamenti già predisposto.